Carni Avicole o Pollame
La carne avicola è la più consumata al mondo e nel prossimo futuro potrebbe diventarlo anche in Italia. Con esse si intende la carne di pollame ossia l’insieme di quegli uccelli domestici oggetto di allevamento allo scopo di produrre carne, uova e talvolta piume, principalmente (ma non esclusivamente) gallinacei.
Per pollami, quindi, ci riferiamo a pollo, tacchino, anatra, oca e faraona, mentre il piccione ed il fagiano sono considerati selvaggina allevata.
Il pollo è tra le carni bianche maggiormente consumate per via del suo sapore delicato e del prezzo relativamente basso. Dal punto di vista nutrizionale ha un contenuto proteico del 20% circa, al pari delle carni da macello; tuttavia ha una minor percentuale di tessuto connettivo, il che rende le sue carni tenere e piuttosto veloci da cuocere.
La percentuale di grasso varia molto in base al taglio e ne influenza notevolmente il gusto: il petto è molto più magro delle cosce con differenze anche del 10%. Una parte del grasso è intramuscolare, un’altra è contenuta nella pelle e sotto di essa.
Una prelibatezza da gettare
Trovare oggi le zampe è piuttosto difficile, sui mercati non ne arrivano, probabilmente vengono gettate o utilizzate per fabbricare mangimi. In passato erano considerate una prelibatezza e molti si ricordano l’improbo lavoro di pulitura delle nostre nonne che consisteva nel bruciacchiarle per poterle spellare. Nel brodo non mancavano mai e si mangiavano come sfizio prima del pranzo, regalando al cane gli ossicini. Gli indigenti preparavano un economico e gustosissimo Poccino (zuppa) di zampe molto colloso e nutriente. I grandi chef le usano come indispensabile ingrediente per la gelatina o per il Fond de volaille.